Cerca nel blog

Visualizzazioni totali

Post più popolari

sabato 12 aprile 2014

Il GIUDIZIO DEL LIZARD AL 3° MEETING ORNITOLOGICO CAMPANO - 6 - 8 dicembre 2014 Italia Ornitologica Marzo 2014




IL GIUDIZIO DEI LIZARD AL 3° Meeting Ornitologico Campano – 2013
Italia Ornitologica marzo 2014

Quest’anno dal 6 all’8 dicembre la mostra specialistica del Lizard Canary Club Italiano (zona Sud) si è tenuta   a Nocera Inferiore nell’ambito del 3° Meeting ornitologico campano. Oltre alla specialistica del Lizard Canary Club Italiano (98 soggetti), si sono tenute le mostre specialistiche del Club dell’Irish Canary Club Italiano (72 soggetti), Club Italiano Razza Spagnola (52 soggetti), Club Italiano Bossu (221soggetti), Japan Hoso Canary Club Italiano (77 soggetti), Amici dello Scoth Fancy (381 soggetti), Border Canary Club Italiano (155 soggetti), Yorkshire Canary Club Italiano(165 soggetti), Italian Gloster Society (797 soggetti), Fife Fancy Canary Club Italiano (58 soggetti). Un successo di ingabbi e di pubblico. Le gabbie dei Lizard sono state prenotate in poco tempo e gli organizzatori hanno dovuto rifiutare le prenotazioni eccedenti le gabbie disponibili, in totale 98.
Gli organizzatori hanno promesso che l’anno prossimo metteranno a disposizione almeno 120 gabbie, in considerazione anche delle numerose nuove iscrizioni di soci al Lizard Canary Club Italiano. Il giudice è stato il professore Ernesto Benussi , giudice internazionale OMJ Canarine di forma e posizione lisci e socio fondatore del Canary Club Italiano, che ha stilato la seguente classifica :
1° Dorato Singolo e BEST Maschio Dorato           n°906(Perillo O.)
Migliore femmina dorata  Macchioni Fabio
1° Dorato Stamm                      n°000

1° Argentato Singolo e BEST sesso opposto           n°931(Mungiguerra D.)
Miglior Maschio Argentato  Macchioni Fabio
1° Argentato Stamm                  n°973(Citro A.)

Miglior Gruppo di 12 lizard – Macchioni Fabio
Miglior Gruppo di 8 lizard – Paolo Vicidomini

Il prof. E. Benussi con i Lizard vincitori

Accetto volentieri l’invito di Angelo di scrivere due righe sull’esperienza della mostra specialistica di Nocera.
Quando ero piccolo , se mi avessero chiesto quale è stato il giorno più bello della mia vita, avrei risposto, come mi avevano insegnato le suore, quello della prima comunione. Beh, se non il più bello, certamente uno dei migliori è stato il giorno della mostra di Nocera , adesso vi dirò perché.
Nel 1974, divenuto membro della C.T.N. (per cooptazione da parte del marchese Mangilli, allora si usava così), cominciai a battermi , assecondato assai dal presidente della Commissione Tecnica Nazionale , Bruno Cristinzani, per introdurre in Italia il metodo di giudizio a confronto, almeno per le razze inglesi (non si parlava ancora di F.P.L., Forma e posizione lisci).
Nel 1979 la Commissione Tecnica Nazionale riuscì ad organizzare la prima rassegna, con giudici inglesi, e con giudizio a confronto. A causa degli ostacoli che la dirigenza F.O.I. aveva posto, Cristinzani si dimise alla vigilia dell’evento e toccò a me che ero subentrato nell’incarico, l’onore e l’onere di gestire la mostra di Firenze, che ebbe grande successo. Poi fu l’ingegnere Carboni che tenne acceso il “fuoco” della rivolta  contro il conservatorismo ufficiale. Con la nascita dei club, la strada , almeno nelle specialistiche , risultò “spianata”.
1° Maschio argentato assoluto - all. Macchioni Fabio

Per uno strano scherzo del destino, diciamo così, i più vecchi soci del Lizard club capiranno a cosa alludo, proprio a chi si era tanto speso per questa rivoluzione non fu mai data l’opportunità di giudicare all’inglese i suoi canarini preferiti.
   Ecco perché la mostra organizzata da Angelo si è caricata per me di grande significato: erano 40 anni che attendevo questo momento!
Venendo alla giornata del giudizio, appena entrato in mostra, dove ero stato accompagnato dall’entusiasta Petraroli, che non si tira mai indietro nelle nostre scorribande “ a tema lizard”. Sono stato accolto da uno sconosciuto barbuto che mi ha abbracciato . Grande la mia sorpresa di questo calore tutto meridionale : infatti l’affettuoso allevatore si presentò come Orazio da Messina, i cui canarini erano stati da me giudicati precedentemente (e premiati) nella recente mostra di Villa San Giovanni.
A fare gli onori di casa, l’animatore, il motore della mostra, il caro Citro, che mi ha accompagnato al tavolo a me destinato, dove mi aspettava un giovane, che per i modi estremamente garbati (cosa rara di questi tempi) mi pare uscito da una stampa dell’800. Il suo nome è Paolo Vicidomini, e mi ha fatto da segretario per tutte le operazioni. Da Napoli arrivò Di Spigna, che io considero mio “figlio”, ornitologicamente parlando, perché fui io ad iniziarlo, con qualche mio soggetto, all’allevamento  del lizard più di 30 anni fa, quando la mia barba era nera e lui quasi i calzoni corti!

da destra : Mungiguerra D., Perillo O., Benussi e., Macchioni F., Vicedomini P.

Il giudizio cominciò  e procedeva veloce, grazie alla collaborazione di  coloro che mi stavano attorno e di cui purtroppo non ricordo tutti i nomi.  Quello che invece ricordo benissimo, e mi ha lasciato un’impressione straordinariamente positiva, è l’atmosfera rilassata, amichevole, che ha caratterizzato l’intera mattinata, diversa dal clima freddo, e burocratico, direi, che si respira nelle mostre tradizionali.  A dare questa serenità è anche il fatto che il giudice è tutto concentrato nel guardare i soggetti , l’unica cosa che deve fare è spostare le gabbie, man mano che nella sua mente  si va delineando la graduatoria, niente calcoli,somme, totali che non tornano (ho frequentato il classico, perché non brillavo in matematica,ha,ha!), timbri, date su ogni schedina! Solo l’occhio puntato sui canarini, per cogliere pregi e difetti. Che meraviglia , quasi 100 soggetti giudicati in poco più di due ore, senza alcuna fatica, in pieno relax!
La domenica, proprio perché tanto gratificante era stato il giorno del giudizio, decisi di tornare, anche per poter salutare gli allevatori che non erano presenti il giorno prima e per partecipare alla  premiazione. E qui, di nuovo aria di festa, scherzi, pacche sulle spalle con quel mattacchione di Fabio Macchioni, con Domenico Mungiguerra e con tanti altri ancora. Le foto, in cui sono venuto con una faccia di vecchietto rincoglionito (dal vero sono un po’ meglio, ma non tanto,ha ,ha!), testimoniano la gioiosità dell’atmosfera.
In mezzo a tanti giovani mi sono sentito un po’ come un fossile vivente, il trait d’union tra i valorosi allevatori inglesi della razza lizard, che nel dopoguerra del 45’ rischiava l’estinzione (Snellimg, Wood, Dodwell, che ho fatto in tempo a conoscere personalmente) e le nuove generazioni che si dilettano oggi con questo bellissimo e difficile canarino: grande, grande soddisfazione!
Un’ultima considerazione ,tecnica,questa volta. Domenico (Mungiguerra) mi ha detto: io sottoscrivo tutte le scelte che hai fatto, tranne per una categoria, e mi ha portato a vedere la femmina vincitrice. Effettivamente non mi pareva un granchè, ma , per capire  perché era stata scelta, si sarebbe dovuto avere sott’occhio tutte le gabbie di quella classe, così come si fa in Inghilterra. Sarebbe stato così  possibile (sempre che non ci fosse stato un mio errore) vedere che, se la prima non era una bellezza, le altre erano peggio!
Questo è il cuore del giudizio a confronto: si affermano non i soggetti da 90 punti in su, ma quelli che, in una determinata classe, sono meglio o meno peggio dei concorrenti: niente di “assoluto”, ma tutto relativo a quello che offre la categoria. Da qui un invito agli espositori a mettere da parte  la loro naturale “gelosia” e consentire che le gabbie vengono sistemate solo secondo il criterio dell’appartenenza a questa o quella classe, anche se i loro soggetti saranno un po’ sparpagliati. Auguri a tutti!
Ernesto Benussi
 p.s.
La qualità dei soggetti esposti era mediamente buona, con alcuni decisamente notevoli. Ho notato una certa tendenza, sia in questa mostra che nelle altre di quest’anno, a presentare lizard con calotta “perfetta” un po’ troppo estesa sulla nuca.
Usare riproduttori a calotta quasi mancante o comunque molto “broken” (rotta) è buona norma, anche  controllando la presenza dei cigli (le piumette scure che separano il giallo dall’occhio): si evita così il rischio, materializzatosi questo anno, di buoni soggetti che vengono squalificati perché  “bald faced”.
Ernesto Benussi
SALUTI A TUTTI

Nessun commento: