POLYGONACEAE
Usi
La famiglia comprende specie di interesse agrario quali: il grano saraceno (Poligonum fagopyrum ) importante coltura nelle regioni alpine il genere Rheum (i rabarbari) dalle cui radici vengono estratti principi amari usati in farmacia e liquoreria. Alcune specie spontanee (ad. es. specie del genere Rumex, le acetoselle) vengono consumate in zuppe o aggiunte alle insalate. Il Polygonum cuspidatum possiede importanti propietà medicinali ed è usato in medicina umana. Il Polygonum aubertii , che viene usato in canaricoltura sia fresco che disidratato, per migliorare le ossidazioni dei canarini nero e dei Lizard. Esso ha proprietà molto simili sia al “P. cuspidatum che al P.fagopirum”.
Polygonum cuspidatum
Origine e Diffusione
La pianta Polygonum cuspidatum è
originaria dell'Asia orientale, ed attualmente è diffusa in Nord America e in
Europa, dove risulta classificata come una specie invasiva in diversi paesi . Il successo della
colonizzazione della specie è stato in parte attribuito alla sua tolleranza
rispetto ad un'ampia gamma di tipi di suolo, pH e salinità.
Il Polygonum cuspidatum (Fallopia japonica)
è un pianta erbacea perenne, appartenente alla famiglia delle Polygonaceae. La pianta è dotata di fusti
vigorosi e glabri, che possono raggiungere un'altezza massima di 3-4 metri. Il Polygonum cuspidatum produce fusti
sotterranei (rizomi) lunghi e robusti, capaci di svilupparsi in profondità. Le foglie sono
alterne ed ovali, con 7-14 cm di lunghezza e 5-12 cm di larghezza, troncate
alla base e provviste di un margine interno. I fiori sono piccoli, di color
bianco crema, prodotti in tarda estate ed inizio autunno in racemi (grappoli)
eretti in 6-15 cm di lunghezza. Il Polygonum cuspidatum è anche chiamato
"falso bambù", in quanto un membro della famiglia delle
Polygonaceae possiede steli cavi con diversi nodi in rilievo che gli
conferiscono un aspetto similare all'originale, anche se non sono strettamente
legati.
Indicazioni Terapeutiche del Polygonum cuspidatum
A causa della sua presenza in Cina, il Polygonum
cuspidatum è stato storicamente impiegato nella medicina tradizionale cinese.Diverse
applicazioni terapeutiche del Polygonum cuspidatum sono note, in quanto
l'estratto derivato viene indicato per il trattamento di varie patologie.
Attualmente, questa pianta ha assunto notevole importanza in relazione all'elevata
concentrazione di resveretrolo nei suoi rizomi.
Infatti, la peculiarità dell'estratto secco della radice della pianta sta nel contenuto di resveretrolo, 400 volte superiore rispetto all'uva ed ai suoi derivati; il Polygonum cuspidatum rappresenta la maggiore fonte naturale di questo fitocomponente, che contiene nella forma biologica più attiva.
Un ulteriore vantaggio nell'assunzione del Polygonum cuspidatum consiste nell'utilizzo di un estratto naturale, che oltre alle proprietà del resveretrolo, consente di sfruttare i benefici delle altre componenti attive presenti (fitocomplesso), che completano l'attività funzionale dell'estratto, oltre a favorirne la biodisponibilità.
L'estratto derivante dalla radice del Polygonum cuspidatum è indicato per il trattamento di:
Infatti, la peculiarità dell'estratto secco della radice della pianta sta nel contenuto di resveretrolo, 400 volte superiore rispetto all'uva ed ai suoi derivati; il Polygonum cuspidatum rappresenta la maggiore fonte naturale di questo fitocomponente, che contiene nella forma biologica più attiva.
Un ulteriore vantaggio nell'assunzione del Polygonum cuspidatum consiste nell'utilizzo di un estratto naturale, che oltre alle proprietà del resveretrolo, consente di sfruttare i benefici delle altre componenti attive presenti (fitocomplesso), che completano l'attività funzionale dell'estratto, oltre a favorirne la biodisponibilità.
L'estratto derivante dalla radice del Polygonum cuspidatum è indicato per il trattamento di:
- ipertensione
- prevenzione delle patologie cardiovascolari
- ipercolesterolemia (eccesso di colesterolo nel sangue)
- iperlipidemia (elevati livelli di lipoproteine nel plasma)
- prevenzione delle neoplasie
- patologie gastrointestinali
Nell'estratto secco derivante dalla radice della
pianta, il principale costituente bioattivo è il resveretrolo, un
derivato fenolico responsabile di diverse proprietà terapeutiche: è in grado di
svolgere attività antiossidante e cardioprotettiva. L'attività biologica del
resveretrolo è supportata e potenziata dalla presenza da altri componenti
presenti nel Polygonum cuspidatum : la emodina e la polidatina.
1) Attività cardioprotettiva:
- Proprietà antiossidante: svolge una azione protettiva del sistema cardiocascolare
- Funzione anti-trombotica: inibisce l'aggregazione piastrinica per intervento sulla sintesi degli eicosanoidi (derivati di acidi grassi)e la modulazione del metabolismo dell'acido arachidonico
- Azione estrogeno simile (fitoestrogenica): il resveretrolo possiede una struttura chimica simile al dietilstilbestrolo, una molecola di sintesi ad azione estrogeno-simile. Analogamente, il resveretrolo è in grado di attivare con modalità competitiva i recettori per l'estrogeno. Considerato che l'azione connessa a tale ormone prevede l'influenza sui livelli di colesterolo e sul flusso sanguineo, tale meccanismo di azione alternativo può adiuvare la prevenzione delle patologie cardiovascolari.
- Diminuzione della pressione arteriosa: induce vasodilatazione per azione ipotensiva del resveretrolo, per intervento di quest'ultimo sul metabolismo dell'ossido nitrico.
- Riduzione del livello di colesterolo e dei trigliceridi: protegge le LDL (lipoproteine a bassa densità, responsabili del trasporto del colesterolo alle cellule dell'organismo) dal processo ossidativo che le degrada. Abbassa i livelli di colesterolo totale e riduce i grassi in circolo. In particolare, si riscontra un abbassamento dei livelli ematici di VLDL coinvolte nell'insorgenza dell'arteriosclerosi (indurimento tissutale della parete arteriosa)
3) Prevenzione antitumorale:
- Il resveretrolo contenuto nel Polygonum cuspidatum promuove la prevenzione svolgendo attività antineoplastica: esibisce un'azione antiossidante ed antimutagena.
- Regola la mitogenesi: inibisce una specifica tirosin chinasi, enzima che interviene nella traduzione del segnale cellulare (azione antiproliferativa, inibitoria nella promozione e progressione tumorale).
Il Polygonum cuspidatum è una fonte
concentrata di emodina (è un derivato antrachinonico); per questo l'estratto della radice della pianta viene utilizzato come
integratore nutrizionale per regolare la motilità intestinale.
Proprietà della Polidatina
Proprietà della Polidatina
- Inibisce l'aggregazione piastrinica
- Protegge le cellule del miocardio dalla deplezione di ossigeno e glucosio
ll grano saraceno (Polygonum fagopyrum), detto anche grano nero, è una pianta
erbacea annuale appartenente alla famiglia delle Poligonacee. Il nome
scientifico fagopyrum deriva dal latino fagus (faggio) e dal greco piròs
(frumento); quest'origine etimologica è data dalle molte somiglianze tra le due
piante: fagus perché la morfologia dei semi triangolari del grano saraceno è
analoga a quella dei semi del faggio, piròs perché dai semi del grano nero,
tramite un processo di macinazione, si ottiene uno sfarinato simile alla farina
di frumento.
A causa delle sue proprietà nutrizionali, e dei notevoli impieghi alimentari, il grano saraceno viene spesso classificato come un cereale, nonostante non appartenga alla famiglia delle Graminacee. Il grano saraceno è tuttora molto utilizzato nella cucina tradizionale; rientra infatti in molte ricette mondiali e nella tradizione culinaria italiana. Ad esempio, il grano saraceno trova impiego nella cucina di montagna come ingrediente base per la produzione della “polenta taragna”, dei “pizzoccheri valtellinesi” e degli “sciatt”, tipici dolci della Valtellina. . Un consumo abbondante può tuttavia provocare la cosiddetta intossicazione da grano saraceno o FAGOPIRISMO. I sintomi di questa intossicazione compaiono sull'animale solamente dopo l'esposizione ai raggi solari.
FAGOPIRISMO sm. [sec. XX; dal latino fagus, faggio+greco pyrós, frumento]. Malattia provocata dall'ingestione prolungata di grano saraceno nei Ruminanti, maiali, pecore e di trifoglio ibrido nel cavallo. Tali foraggi determinano un'ipersensibilità della cute nelle zone depigmentate per la esposizione dell'animale alla luce solare e sembra sia causato dalla presenza di un composto fluorescente.
COMMENTO
A questo punto possiamo dire che la
somministrazione a canarini come i Lizards , di parti di Poligonacee , fresche , secche come foglie,
fiori, semi, ottimizza la circolazione
periferica e permette una maggiore sensibilizzazione della cute alle radiazioni
solari (Ultraviolette UVB e UVA) che rafforza la melanizzazione delle parti “glabre
“ , in particolare zampe e becco. Ovviamente la componente genetica è fondamentale, non sembra però che
l’esposizione al sole sia tanto importante in virtù delle esperienze di
numerosi allevatori che non avendo la possibilità di esporre i lizard al sole,
hanno comunque presentato lizard alle
scorse mostre con ottime ossidazioni
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