POLYGONACEAE
La famiglia
delle Polygonaceae (Juss.
1789)
è un gruppo di Angiosperme Dicotiledoni e comprende circa 50 generi e
1120 specie diffuse per lo più nelle regioni
temperate boreali. Appartengono a questa famiglia: il grano saraceno,
il rabarbaro, le acetose. Probabilmente il
nome della famiglia (poli=molti gonium = angolo) fa riferimento alla forma del
frutto che è angoloso.
Usi
La famiglia comprende specie di
interesse agrario quali: il grano saraceno (Poligonum fagopyrum ) importante coltura nelle regioni alpine il genere
Rheum (i rabarbari) dalle cui radici vengono estratti principi amari
usati in farmacia e liquoreria. Alcune specie spontanee (ad. es. specie del
genere Rumex, le acetoselle) vengono consumate in zuppe o aggiunte alle
insalate. Il Polygonum cuspidatum
possiede importanti propietà medicinali ed è usato in medicina umana. Il Polygonum
aubertii , che viene usato in canaricoltura sia fresco che disidratato, per
migliorare le ossidazioni dei canarini nero e dei Lizard. Esso ha proprietà molto simili sia al “P.
cuspidatum che al P.fagopirum”.
Polygonum cuspidatum
Origine e Diffusione
La pianta Polygonum cuspidatum è
originaria dell'Asia orientale, ed attualmente è diffusa in Nord America e in
Europa, dove risulta classificata come una specie invasiva in diversi paesi . Il successo della
colonizzazione della specie è stato in parte attribuito alla sua tolleranza
rispetto ad un'ampia gamma di tipi di suolo, pH e salinità.
Il Polygonum cuspidatum (Fallopia japonica)
è un pianta erbacea perenne, appartenente alla famiglia delle Polygonaceae. La pianta è dotata di fusti
vigorosi e glabri, che possono raggiungere un'altezza massima di 3-4 metri. Il Polygonum cuspidatum produce fusti
sotterranei (rizomi) lunghi e robusti, capaci di svilupparsi in profondità. Le foglie sono
alterne ed ovali, con 7-14 cm di lunghezza e 5-12 cm di larghezza, troncate
alla base e provviste di un margine interno. I fiori sono piccoli, di color
bianco crema, prodotti in tarda estate ed inizio autunno in racemi (grappoli)
eretti in 6-15 cm di lunghezza. Il Polygonum cuspidatum è anche chiamato
"falso bambù", in quanto un membro della famiglia delle
Polygonaceae possiede steli cavi con diversi nodi in rilievo che gli
conferiscono un aspetto similare all'originale, anche se non sono strettamente
legati.
Indicazioni Terapeutiche del Polygonum cuspidatum
A causa della sua presenza in Cina, il Polygonum
cuspidatum è stato storicamente impiegato nella medicina tradizionale cinese.Diverse
applicazioni terapeutiche del Polygonum cuspidatum sono note, in quanto
l'estratto derivato viene indicato per il trattamento di varie patologie.
Attualmente, questa pianta ha assunto notevole importanza in relazione all'elevata
concentrazione di resveretrolo nei suoi rizomi.
Infatti, la peculiarità dell'estratto secco della radice della pianta sta nel contenuto di
resveretrolo, 400 volte superiore rispetto all'uva ed ai suoi derivati; il Polygonum
cuspidatum rappresenta la maggiore fonte naturale di questo fitocomponente,
che contiene nella forma biologica più attiva.
Un ulteriore vantaggio nell'assunzione del Polygonum cuspidatum consiste
nell'utilizzo di un estratto naturale, che oltre alle proprietà del
resveretrolo, consente di sfruttare i benefici delle altre componenti attive presenti (fitocomplesso), che completano l'attività funzionale dell'estratto, oltre a favorirne la
biodisponibilità.
L'estratto derivante dalla radice del Polygonum cuspidatum è indicato
per il trattamento di:
Costituenti Attivi del Polygonum cuspidatum e Proprietà
Nell'estratto secco derivante dalla radice della
pianta, il principale costituente bioattivo è il resveretrolo, un
derivato fenolico responsabile di diverse proprietà terapeutiche: è in grado di
svolgere attività antiossidante e cardioprotettiva. L'attività biologica del
resveretrolo è supportata e potenziata dalla presenza da altri componenti
presenti nel Polygonum cuspidatum : la emodina e la polidatina.
1) Attività cardioprotettiva:
3) Prevenzione antitumorale:
- Il resveretrolo contenuto nel Polygonum
cuspidatum promuove la prevenzione svolgendo attività antineoplastica:
esibisce un'azione antiossidante ed antimutagena.
- Regola la mitogenesi:
inibisce una specifica tirosin chinasi, enzima che interviene nella
traduzione del segnale cellulare (azione antiproliferativa, inibitoria
nella promozione e progressione tumorale).
Il Polygonum cuspidatum è una fonte
concentrata di emodina (è un derivato antrachinonico); per questo l'estratto della radice della pianta viene utilizzato come
integratore nutrizionale per regolare la motilità intestinale.
Proprietà della Polidatina
- Inibisce l'aggregazione
piastrinica
- Protegge le cellule del miocardio dalla deplezione di ossigeno e glucosio
ll grano saraceno (Polygonum fagopyrum), detto anche grano nero, è una pianta
erbacea annuale appartenente alla famiglia delle Poligonacee. Il nome
scientifico fagopyrum deriva dal latino fagus (faggio) e dal greco piròs
(frumento); quest'origine etimologica è data dalle molte somiglianze tra le due
piante: fagus perché la morfologia dei semi triangolari del grano saraceno è
analoga a quella dei semi del faggio, piròs perché dai semi del grano nero,
tramite un processo di macinazione, si ottiene uno sfarinato simile alla farina
di frumento.
A causa delle sue proprietà nutrizionali, e dei notevoli impieghi alimentari, il grano saraceno viene spesso
classificato come un cereale, nonostante non appartenga alla famiglia delle
Graminacee. Il grano saraceno è tuttora molto utilizzato nella
cucina tradizionale; rientra infatti in molte ricette mondiali e nella
tradizione culinaria italiana. Ad esempio, il grano saraceno trova impiego
nella cucina di montagna come ingrediente base per la produzione della “polenta
taragna”, dei “pizzoccheri valtellinesi” e degli “sciatt”, tipici dolci della
Valtellina. . Un consumo abbondante può tuttavia provocare la cosiddetta
intossicazione da grano saraceno o FAGOPIRISMO. I sintomi di questa
intossicazione compaiono sull'animale solamente dopo l'esposizione ai raggi
solari.
FAGOPIRISMO sm. [sec. XX; dal latino fagus, faggio+greco pyrós, frumento].
Malattia provocata dall'ingestione prolungata di grano saraceno nei Ruminanti,
maiali, pecore e di trifoglio ibrido nel cavallo. Tali foraggi determinano
un'ipersensibilità della cute nelle zone depigmentate per la esposizione
dell'animale alla luce solare e sembra sia causato dalla presenza di un
composto fluorescente.
COMMENTO
A questo punto possiamo dire che la
somministrazione a canarini come i Lizards , di parti di Poligonacee , fresche , secche come foglie,
fiori, semi, ottimizza la circolazione
periferica e permette una maggiore sensibilizzazione della cute alle radiazioni
solari (Ultraviolette UVB e UVA) che rafforza la melanizzazione delle parti “glabre
“ , in particolare zampe e becco. Ovviamente la componente genetica è fondamentale, non sembra però che
l’esposizione al sole sia tanto importante in virtù delle esperienze di
numerosi allevatori che non avendo la possibilità di esporre i lizard al sole,
hanno comunque presentato lizard alle
scorse mostre con ottime ossidazioni