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venerdì 7 novembre 2008


I COLORI DEL LIZARD.

IL colore del piumaggio dipende da due differenti meccanismi: “fenomeni fisici” di diffusione della luce e “fenomeni chimici” dovuti alla presenza di pigmenti (melanine e lipocromi)
Il colore chimico è dovuto esclusivamente alla composizione chimica dei pigmenti che è responsabile delle loro proprietà riflettenti verso un certo colore.
Molti colori degli animali non sono dovuti a pigmenti, ma a particolari effetti di luce dovuti a bollicine d’aria, a minutissimi cristalli, ecc.; in tal caso si parla di colore fisico che dipende dalle microscopiche strutture incolori che deviano differentemente le varie lunghezze d’onda, cioè i vari colori. . (U. Zingoni 1999)
I LIPOCROMI o carotenoidi sono pigmenti presenti in quasi tutti i vertebrati e nelle piante. I lipocromi hanno questo nome perché sono solubili nei grassi che sono il loro veicolo specifico.
Il loro colore varia dal giallo al rosso.
Il Beta-carotene è stato il primo carotene isolato in natura, esattamente dalla carota; ha una formula perfettamente simmetrica rispetto al doppio legame centrale e la rottura del doppio legame, nel fegato dell’animale dà origine a due molecole di vitamina A.

Dopo essere stati ingeriti i carotenoidi possono seguire destini diversi: possono svolgere alcune funzioni biologiche senza contribuire alla colorazione della specie, oppure possono essere assorbite nel piumaggio attraverso differenti meccanismi. (7)
Un carotenoidi può essere trasformato in più carotenoidi di struttura e colori differenti. La Luteina (gialla) ad esempio, può essere trasformata nelle Xantofille del canarino (giallo pallido), o in deidroluteina (giallo come la luteina) oppure in alfa-doradexantina (arancione rosso).
La maggior parte dei carotenoidi della dieta si depositano negli uccelli in forma modificata, ma se ne trovano anche in forma immodificata come ad esempio la zeaxantina e l’astaxantina.
I lipocromi sono assorbiti da parte degli elementi dell’abbozzo della penna, direttamente dal sangue circolante nella papilla.
La deposizione contemporanea di melanine e lipocromi o la loro deposizione separata che conducono ad un disegno cromatico proprio della specie e/o della razza, avvengono secondo ben precisi meccanismi differenziati nello spazio e nel tempo, che solo la papilla può mettere in atto in relazione al corredo genetico dell’animale. Basti pensare alle remiganti del cardellino, in esse si alternano zone nere e gialle con punte bianche; ciò significa che la papilla ad un certo momento dello sviluppo della penna blocca la formazione della melanina consentendo il passaggio nelle sue cellule di lipocromi presenti nel sangue.

Una dieta priva di carotenoidi durante il periodo della muta porta inevitabilmente all’assenza dei lipocromi nel piumaggio.
Bisogna ricordare che i carotenoidi sono molto flessibili e legandosi alla cheratina possono essere obbligati ad assumere geometrie rigide che ne modificano le proprietà e quindi il colore (es. cardellino )
I carotenoidi sono intimamente ingabbiati nella struttura cheratinica delle barbule. (6)
La zeaxantina è particolarmente abbondante nei semi di Mais ed è presente assieme alla Luteina nel tuorlo d’uovo; ambedue i pigmenti sono facilmente assorbiti e trasportati al follicolo pilifero nel periodo della muta. E’ in questa fase che la cheratina, durante la formazione e crescita ingloba i due pigmenti e li deposita all’interno della struttura della barbula.

I carotenoidi sono poco utilizzati dagli uccelli quali precursori dei loro pigmenti lipocromici ad eccezione del Beta-carotene che viene trasformato in cantaxantina dal Cardinalino del Venezuela e dai suoi ibridi.
Le xantofille del canarino si presentano in almeno 4 forme la “A” e la “B” sono le più importanti infatti colorano sia il cardellino che il canarino, appare strano che il giallo delle ali ed il rosso della maschera del cardellino abbiano la stessa composizione (xantofilla B del canarino), quello che varia è solo la quantità e l’interazione con la struttura cheratinica della barbule. (STRADI 1995)

Il pigmento giallo del LIZARD non contiene le xantofille A e B del canarino, ma la LUTEINA e la ZEAXANTINA, assorbite direttamente dalla dieta.
Evidentemente questa razza non è in grado di trasformare questi 2 carotenoidi in xantofille del canarino come fanno la maggior parte dei Serinus e Carduelis. (STRADI)
La LUTEINA possiede un colore giallo più tenue, freddo, mentre la ZEAXANTINA un giallo più intenso, dorato, caldo. Ne deriva che la diversa tonalità di giallo del piumaggio dipende dal rapporto quantitativo tra Luteina e Zeaxantina, nonché dalla distribuzione di entrambi i pigmenti nella barbula.
Il variare del rapporto Luteina/Zeaxantina modula il tono del giallo nel piumaggio che lo contiene.
Pertanto la qualità del colore del piumaggio è in funzione della quantità e qualità di lipocromi che i canarini assumono con gli alimenti.
Giuliano Passignani dice:”Finalmente la scienza ha fatto chiarezza sull’acquisizione lipocromica del Lizard, l’alimentazione è determinante.(9)
L’incremento di grasso nella dieta è utile soprattutto per migliorare il colore del piumaggio, infatti i lipocromi sono solubili nei lipidi che ne costituiscono il veicolo specifico (1=)
Il colore di molti Passeriformi è dovuto alla presenza di questi due carotenoidi con una generale prevalenza della Luteina (Zigoli, Cince, Rigogoli).
Luteina e Zeaxantina concorrono alla formazione del colore giallo di molte altre specie pur non comparendo nei lipocromi isolati. Succede che queste specie, per motivi genetici, modificano metabolicamente la struttura chimica della luteina e della zeaxantina, distribuendo nel piumaggio le sostanze prodotte dal loro metabolismo.
E’ interessante osservare che questo tipo di trasformazione (ossidazione) può comportare uno spostamento del colore verso toni più pallidi del giallo, mai uno spostamento verso il rosso.
Riguardo i lipocromi, sono presenti strutture diffrattive diverse da individuo ad un altro, di conseguenza si può avere, in loro assenza, la tonalità dorata, mentre quando sono presenti in misura più o meno rilevante (carattere quantitativo) abbiamo maggiore o minore presenza di giallo limone o verdognolo. (12)
Possiamo affermare (Stradi 1996) che tutti i lipocromi gialli presenti nel piumaggio dei Passeriformi sono formati da miscele contenenti quantità variabili di cinque carotenoidi due (luteina e zeaxantina) assunti direttamente dalla dieta e tre ( xantofilla A e Xantofilla B e deidroluteina) prodotti dalla trasformazione dei primi due.

All’interno del corpo i lipocromi sono contenuti soprattutto nel grasso, che risulta più o meno giallo a seconda della specie e dell’alimentazione.
Nel canarino bianco recessivo il grasso è privo di lipocromi.
Quando il bianco recessivo viene accoppiato ad un soggetto pigmentato si comporta in base alle sue abitudini genetiche .
Se il bianco deriva da un ceppo di gialli, accoppiato ad un soggetto rosso o ad un Cardinalino, si comporterà come un giallo e quindi avremo soggetti eterozigoti giallo/arancio.
Al contrario un soggetto bianco derivato dai rossi si comporterà come tale.
Se accoppiato con i rossi produrrà rossi eterozigoti, se accoppiato con gialli, come nel caso inverso produrrà prole giallo/arancio. Il bianco recessivo è epistatico su tutte le altre varietà. (8)
Per quanto riguarda il Lizard Blu, ricordo che esso non è altro che un Ardesia soffuso (nero-bianco dominante). Lo trovo poco interessante e molto pericoloso, poiché è il frutto di un meticciamento e pertanto può portare dietro una infinità di geni non graditi anche se non strettamente legati al gene del bianco dominante. Prima di arrivare ad un buon risultato sarebbero necessarie molte generazioni di accoppiamenti sostitutivi con LIZARD puri, al fine di ricostruire integralmente, posto che ciò sia possibile, il menoma originario del LIZARD tranne il gene del bianco dominante.(15)
Gli animali non hanno la capacità di sintetizzare i lipocromi partendo da composti più semplici, ma li assumono direttamente dalla dieta.
La cantaxantina colora in rosso qualunque canarino ed anche altri fringillidi, forse perché le cellule della papilla non hanno la capacità (assenza del gene specifico) di distinguere il lipocromo giallo proprio della specie dalla cantaxantina, per cui entrambi hanno la facoltà di passare liberamente dal sangue alle cellule della papilla e da esse alle cellule epiteliali della matrice.
In natura la cantaxantina è molto rara soprattutto nella dieta dei Passeriformi , in cattività può essere somministrata nel mangime e viene assorbita depositandosi nel piumaggio. Può però essere costruita metabolicamente da un precursore, il Beta-carotene. (6)
Generalmente la melanina è nelle barbe ed il giallo lipocromico nelle barbule (Mataltsy 1969 – Auber 1957)

Le MELANINE sono di vari tipi , le principali sono le “eumelanine” nero e bruno scuro e “feomelanine” bruno.
Le melanine producono colori scuri come il nero o il grigio, ma producono anche per diffrazione il blu, l’azzurro, il viola ed in concorso con pigmenti gialli il verde. (G. Canali 1996)4

Le feomelanine si caratterizzano per avere nella loro molecola l’aminoacido cisteina e producono colori più chiari rispetto alle eumomelanine.
Nel canarino abbiamo eumelanine nere, feomelanine brune, probabilmente anche tracce eumelaniche brune non visibili ad occhio nudo. Le melanine si collocano, sovrastandolo, sul colore di fondo lipocromico che si vede nelle zone non coperte da melanine.
Il sottopiuma è nei canarini ed in quasi tutti gli uccelli, quella parte del piumaggio a diretto contatto dell’epidermide e quindi non visibileall’esterno. Nonostante questa particolare dislocazione la sua estensione è tale da influenzare il colore di fondo in maniera sostanziale e quindi l’aspetto esteriore del canarino. (13)
Le melanine hanno localizzazioni note come centri di convergenza e cioè parte vaporosa sottopiuma e zona centrale lungo la rachide per quel che concerne le eumelanine e zona periferica per le feo. Essendo le melanine multifattoriali si possono avere diverse situazioni, ad esempio soggetti molto neri e poco bruni o viceversa. Noto, come nei soggetti molto neri e quindi con disegno sottile le feo tendono ad estendersi creando, a volte, una patina ampia, mentre se il nero è forte ed il disegno ampio si localizzano meglio in periferia anche se molto abbondanti, diventando in quest’ultimo caso ricche di colore.
La parte scura, quasi nera, chiamata fiamma delle piume del LIZARD deve terminare leggermente prima dell’apice della stessa e la sopramettitura del piumaggio serve a spezzare il disegno fianchi petto. Quando la fiamma raggiunge l’apice della penna, non solo il disegno perde la sua forma a V rovesciata, ma fa dei “rowings” una striscia continua (a binario). Questo tipo di disegno ha attorno alla fiamma un alone bruno che porta ad un deterioramento del colore di fondo.: la parte lipocromica giallo verde del pericardio si mescola con la feomelanina cambiando tonalità e lucentezza al colore di fondo. (11)
Sulle melanine (del resto anche sui lipocromi) interviene il dimorfismo sessuale e si hanno più eumo nei maschi e più feo nelle femmine. Anche la categoria intenso, modificando la struttura della penna, provoca variazioni sul TIPO, sia pure apparenti. Gli intensi avranno il disegno più sottile rispetto ai brinati causa la loro ristrettezza del vessillo. Anche le varietà possono interferire come il bianco che sottolinea le melanine.

CENTRI DI CONVERGENZA E ZONE DI ELEZIONE.

Per centri di convergenza si intendono le parti della penna verso cui convergono le melanine che sono componenti del TIPO e quindi del disegno. Nei canarini le eumelanine nere, responsabili del disegno, si collocano nella parte vaporosa o pars plumacea, in gergo chiamata sottopiuma nonché nella rachide e nella zona lungo la rachide stessa, cioè la parte centrale della penna (pars pennacea).
Le feomelanine invece si collocano in periferia della pars pennacea ove costituiscono un orlo bruno che può variare per intensità ed ampiezza a seconda dei soggetti, anche le eumelanine nere possono essere più o meno marcate.
I centri di convergenza sono sempre quelli, anche se la quantità delle melanine può variare molto.
Potremo avere disegni eumelanici più o meno larghi e ricchi di melanine, come pure orli bruni più o meno forti.
Le mutazioni fino ad ora non avevano neppure scalfito la collocazione dei centri di convergenza melanica (centro e periferia), ma con la nuova mutazione onice qualcosa è cambiato, infatti mentre le feomelanine rimangono normalmente in periferia, le eumelanne danno l’impressione come di traboccare dalle striature per invadere parzialmente la zona normalmente con i lipocromi.
Per quanta riguarda le zone di elezione, esse attengono ai lipocromi, ma non come i centri di convergenza che stanno ad indicare le zone interessate dalle melanine nella penna, ma bensì le diverse parti del soggetto.
I lipocromi sono diffusi, ma in alcune parti del brinato (forma selvatica) saturano tutta la penna e quindi queste parti appaiono come intense, anche se non sono uguali alla mutazione intensa.
Nella categoria intenso, infatti non si ha solo la saturazione di lipocromo fino all’apice della penna, ma anche una modificazione della struttura della penna stessa e corporea.
Le zone di elezione riguardano parte della testa, le spalline ed il codione.
Usando la femmina intensa ed il maschio brinato i risultati che si hanno sono, come tendenza generale, e sottolineo tendenza, leggermente migliori di quelli che si ottengono usando maschi intendi per femmine brinate, sia fra gli intensi che fra i brinati , nel senso che gli intensi tendono ad un migliore intensità ed i brinati ad un ottimo equilibrio e buona brinatura. (14)
Abbiamo nel Tipo le melanine e nella Varietà i carotenoidi che costituiscono i pigmenti che producono il colore. Il vessillo più stretto favorisce una maggiore concentrazione del lipocromo che appare più ricco rispetto al brinato…. Interviene anche il dimorfismo sessuale in quanto la femmina sono un po’ meno ricche di lipocromi. (16)

Bibliografia:
1) I colori degli uccelli. A. Masi I.O. n.12/96 pag.31-33
2) Ruolo dell’alimentazione nell’acquisizione del colore di fondo del canarino LIZARD. N. Giordano L.C.C.N. n.3/97
3) Canaricoltura. U. Zingoni 1997 F.O.I.
4) Sui colori degli uccelli con riferimento al canarino. G. Canali I.O. n.2/96 pag.5-7
5) Centri di convergenza e zone di elezione. G. Canali .I.O. n.4/97 pag.15-17
6) Intervista a prof. Stradi Riccardo . G. Canali . I.O. n.2/96 pag.37/38
7) Struttura e genesi dei Lipocromi Gialli. R. Stradi. I.O. n.8/9-96 pag50-51
8) La varietà rosso del canarino. R. Stradi e G. Canali. I.O. n.1/01 pag.17-19
9) Dov’è possibile facciamo chiarezza. G. Passignani . LCCN 1/98
10) Ruolo dell’alimentazione nell’acquisizione del colore di fondo del canarino LIZARD. N. Giordano. LCCN 3/97
11) LIZARD non solo scaglie. G. Passignani. LCCN 1/98
12) Precisazione sui colori. In particolare sull’azzurro. G. Canali. I.O. 10/2000 ,pag.9-10.
13) Sottopiuma: zona di convergenza eumelanica? C. Alfonsetti. I.O. 12/1999 ,pag.29-33
14) I Lipocromi. G. Canali. I.O.4/2001,pag.13-15
15) Il LIZARD la tradizione appartiene al futuro. N. Giordano e P. Fanfani. I.O. 3/2002, pag.25-28
16) Interferenza fra tipo, varietà e categoria. Con riferimento al dimorfismo. G. Canali. I.O. 2/2002 , pag.13-15

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