LA GESTIONE DELLE BALIE di Angelo Cremone
Anelo
Cremone , giudice , allevatore, figlio d’arte è già stato in questo Blog,
questo è il link
https://draft.blogger.com/blog/post/edit/2990782665976773004/316242741995555212
Avevamo apprezzato questo suo articolo che pensavamo di tradurlo
in inglese , perché veramente interessante. Visto l’approssimarsi della nuova
stagione di allevamento lo pubblichiamo così com’è e speriamo a breve di
tradurlo.
La capacità di allevare i " pulli " è una caratteristica molto
importante da selezionare nei ceppi di uccelli d’affezione ,ma nei Lizard , c'è anche quella della deplumazione che va selezionata, bisogna allontanare i soggetti con "questo DIFETTO" perchè una femmina che "spenna" i piccoli compromette irrimediabilmente la loro stagione riproduttiva.
Buona lettura
angelo citro
Spesso mi vengono fatte domande sulla gestione delle balie, da
parte di chi alleva razze poco rustiche che necessitano di un aiuto parziale o
totale.
La balia, in ornitologia, è definita come quella coppia di canarini (o sola
femmina) a cui affidare la cova ed il successivo accrescimento di prole
derivante da razze con poca propensione alla cova e soprattutto all’imbecco.
Chiaro è il fondamentale ruolo che svolgono le balie, che possono essere
ritenute persino più importanti delle razze da baliare, questo perché una
cattiva gestione porterà inevitabilmente ad una insoddisfacente stagione
riproduttiva.
Risponderò in questo articolo alle principali questioni che mi vengono
proposte, in modo tale da poter dare un contributo agli allevatori che ne
necessitano.
QUALI
RAZZE UTILIZZARE?
Individuare le giuste razze di balie da utilizzare è
fondamentale siccome ognuna di esse ha diverse caratteristiche che possono
essere consone o meno ai canarini da baliare.
Per esempio, se prendiamo in considerazioni razze pesanti come: Agi, Parigino o
Crest, si addicono meglio delle balie che abbiano un imbecco grosso, quindi di
dimensioni medio grandi, mentre per baliare un Rogetto o un Gibber Italicus,
bisogna optare per razze piccole e propense all’imbecco già dalle prime ore di
schiusa.
Stilerò quindi una lista delle razze da me ritenute adatte come balie e le
relative caratteristiche con pregi e difetti (non citerò le razze che non ho
collaudato siccome non mi piace parlare di cose da me non sperimentate):
Fife Fancy/Razza Spagnola/Fiorino: queste sono razze di piccole dimensioni,
ottime per propensione alla cova ed all’imbecco per velocità e tempi di
reazione, poco aggressive verso la prole, svolgono il proprio lavoro
ottimamente, adatte a baliare razze di medio-piccole dimensioni, possono
trovare difficoltà nelle razze di grossa mole a causa della quantità ridotta di
cibo che possono apportare alla prole, potrebbero soffrire il grande sforzo
provocato dalle tante imbeccate a cui andrebbero incontro, altro contro, è la
tempistica di rifacimento del nido, che si aggira attorno al 18°/20° giorno di
età dei nidiacei, questo potrebbe portare problematiche per quelle razze di
grossa mole che necessitano di tempi lunghi di svezzamento che quasi sempre
superano i 30 giorni.
Lizard: razza inglese anch’essa di dimensioni contenute, si contraddistingue da
tutte le altre razze di canarino, per la selezione, che lo ha portato ad essere
una razza che non spiuma i soggetti dopo l’involo, questa caratteristica è
ottimale per le razze pesanti che qualora venissero spiumate potrebbero andare
incontro a problematiche come lumps o stress, molto ordinato nella cova, il
lizard inizia ad imbeccare la prole fin dalle prime ore di schiusa, come le
razze sopra citate, date le dimensioni contenute, può soffrire il forte stress
provocato dal consumo eccessivo di energie da impiegare per l’imbecco.
Arr. Del Nord: questa razza di medio-gradi dimensioni è più adatta ad allevare
canarini di grossa mole, data la quantità di imbecco che riesce ad apportare ai
pulli, forse meno ordinate nella cova delle uova, riescono spesso ad arrivare
allo svezzamento senza problemi, l’unico neo è dato dalla relativa aggressività
che può portare alla deplumazione dei nidiacei dopo l’involo.
LLarguet/Munchener/Malinois/Harzer Roller: sono razze di taglia media, propense
alla cova ed all’imbecco, affidabili balie possono soffrire le grosse imbeccate
che necessitano i pulli di razze pesanti ed i lunghi tempi di svezzamento,
ottimali per razze medio-piccole.
Incroci tra Lizard/Arr. Del Nord/ Yorkshire /Border: soggetti che nel proprio
bagaglio genetico presentino tutte o parte di queste razze, potrebbero essere
la migliore soluzione per allevare razze pesanti e non.
Selezionare balie che abbiano caratteristiche come: tranquillità, propensione
all’imbecco, velocità e ampiezza di imbeccata, significa riuscire nel difficile
intento di allevare razze delicate e difficili.
AGI giallo di pregevole fattura |
SOLO
FEMMINE O COPPIE?
Altro quesito molto proposto, sul quale non ho tanti dubbi: le
coppie di balie devono essere formate dal maschio e dalla femmina.
Questo perché l’assenza del maschio porterà inevitabilmente a problemi nello
svezzamento dei nidiacei, è risaputo che la femmina cura la prole fino
all’involo, dopo di che inizia a curare il rifacimento del nuovo nido, ed è
proprio allora che il maschio prende le redini in mano e porta i pulli allo
svezzamento.
QUALE ALIMENTAZIONE PER LE BALIE IN
PRE-COVA?
Riguardo l’alimentazione e la preparazione alla cova per le balie, possiamo
dire che non necessitano di grande accorgimenti, anzi, un alimentazione
spartana fatta di semi di scagliola e pastoncino secco è più che sufficiente.
Evitare di dare vitamina E, che potrebbe portarli ad un estro troppo spinto,
come sconsigliato è l’uso di antibiotici, che potrebbero distruggere la flora
batterica e risultare più dannosi che altro.
Importante è l’apporto già da 40 giorni prima della riproduzione di sali
minerali e soprattutto osso di seppia per l’apporto di calcio, inoltre è buona
norma mettere a disposizione, qualche giorno prima della schiusa, il pastoncino
che si adopererà per l’allevamento dei nidiacei, questo per far sì che si
possano abituare al nuovo alimento.
QUALE RAPPORTO NUMERICO TRA COPPIE DA
BALIARE E BALIE?
Si può considerare necessario un rapporto di 1:3 tra coppie da baliare e
balie, questo rapporto “pessimistico” tiene conto di uno scenario composto del
100% di coppie da baliare attive ed il 70% delle balie idonee al lavoro, mentre
l’altro 30% potrebbero essere coppie che non nidificano, non covano o non
propense all’imbecco, in questo modo il rapporto si tradurrebbe ad 1:2.
COME FAR COMBACIARE I TEMPI DI COVA TRA
BALIE E COPPIE DA BALIARE?
Questa è sicuramente la questione più delicata riguardante l’organizzazione
e la tempistica delle balie.
Infatti una cattiva gestione, può portare ad avere tante balie disponibili e
poche uova da mettere in cova o viceversa. Per sopperire a questa problematica,
è bene dividere le balie in scaglioni, facendo in modo che non tutte inizino la
stagione riproduttiva contemporaneamente.
Per riuscire in questa ardua impresa, può essere necessario collocare le balie
ad intensità di luce differente, posizionando il primo gruppo più in alto e a
scalare gli altri gruppi in posizioni più basse, dove godranno di meno luce e
quindi meno stimoli all’estro. Questo meccanismo potrebbe portare ad un
distanziamento di 10/15 giorni tra la partenza in cova dei vari gruppi.
Inoltre è di grande aiuto una schematizzazione sia delle stesse balie che delle
coppie da baliare, evitando di occupare tutte le balie disponibili, lasciandone
una parte in cova con uova finte, in modo tale da liberarle quando se ne avrà
bisogno.
COME
EVITARE LA DEPLUMAZIONE DEI PULLI DA PARTE DELLE BALIE?
Innanzitutto bisogna capire perché accade ciò, se per una
questione di “vizio genetico” della balia o per mancanza di materiale per la
nidificazione, inoltre dimensioni ridotte della gabbia dove si alloggia la
balia possono inficiare sulla deplumazione.
In generale gli accorgimenti necessari per evitare questo fenomeno sono, in
primis non far mancare mai la juta, soprattutto durante il rifacimento del
nuovo nido, quando i pulli sono ancora presenti in gabbia, così come mettere a
disposizione dell’ovatta può far desistere le canarine a strappare piuma ai
pulli.
Selettivamente invece, è buona norma selezionare le balie che non spiumano, ed
evitare di riprodurne altre dalle stesse linee genetiche, dato che la
deplumazione come la qualità di imbecco è spesso trasmessa dai genitori alla
prole.
Meno frequente è vedere i maschi spiumare i piccoli, quando ciò accade,
probabilmente è da attribuire ad un forte estro, può essere utile dividere la
prole dal maschio con una griglia/divisorio in modo tale che possa continuare
l’imbecco senza possibilità di deplumazione.
Con la speranza di essere stato abbastanza esaustivo, colgo l’occasione per
augurare buone cove a tutti.
Angelo
Cremone 11.04.2020