Tecniche di allevamento,forum di discussioni sul canarino lizard e del London Fancy
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mercoledì 31 agosto 2011
IL VAIOLO AVIARE DEL CANARINO:PREVENZIONE E CURA
L'articolo seguente è del dottor Gian Luca Todisco è tratta del "Vaiolo Aviare" ,una malattia molto sottovalutata in ornitologia, talmente sottovalutata che tanti canarini continuano a morire.
Basterebbe vaccinare i canarini così in pochissimo tempo si potrebbe ridurre drasticamente questo vero e propio flagello.
Purtoppo il vaccino , sponsorizzato anche dalla Federazione Ornitologica Italiana non viene più prodotto e le scorte sono ormai agli sgoccioli.
Ma questo perchè succedde , la ditta produttrice non ha interesse a produrre un vaccino , tanto importante ma poco utilizzato e quindi poco venduto.
Basterebbe rendere la vaccinazione obbligatoria a tutti i canarini che partecipano alle mostre, questo già succede per le mostre cinofile, equine, bovine , ecc, ecc. Il vaccino costa più o meno 50 centesimi di euro per dose uccello ,da fare una volta l'anno; quindi non esiste la scusa del costo eccessivo. Il certificato del medico veterinario che somministra la vaccinazione consentirà la partecipazione alle mostre.
RENDIAMO OBBLIGATORIA LA VACCINAZIONE CONTRO IL VAIOLO DEL CANARINO PER PARTECIPARE ALLEMOSTRE ORNITOLOGICHE.
Dottor Angelo Citro - medico veterinario
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Dr Gianluca Todisco
Medico Veterinario, Università di Teramo – Facoltà di Medicina Veterinaria
Specialista in Fisiopatologia della Riproduzione degli Animali Domestici
Comitato Tecnico-Scientifico FOI-ONLUS
www.todvet.it
Relazione Tenuta nel corso del SEMINARIO “Problematiche gestionali e sanitarie dell’allevamento delle specie volatili ornamentali: il ruolo del Medico Veterinario”
5 Giugno 2011 - C. Re. Mo. Par., Eboli (SA)
INTRODUZIONE
Il Vaiolo aviare è una delle più frequenti e gravi malattie infettive ad eziologia virale del canarino (Serinus canaria). La malattia è cosmopolita e colpisce indipendentemente dall’età, dal sesso e dal momento funzionale. L’agente eziologico è Avipox serinae, un virus a DNA bicatenario di notevoli dimensioni che penetra attraverso microferite della cute, delle mucose o attraverso le prime vie respiratorie. Il contagio può avvenire anche nelle esposizioni ornitologiche o per contatto diretto tra animale ammalato e animale sano, può essere veicolato da vettori ematofagi, soprattutto acari o per via indiretta attraverso attrezzature, gabbie, mangiatoie, beverini, ecc. Una caratteristica importante di questo virus è la sua resistenza allo stato secco, anche 15 mesi all’interno di feci essiccate.
DIAGNOSI
Dopo un periodo di incubazione di 4-30 giorni il Vaiolo può manifestarsi in 4 diverse forme cliniche: iperacuta, respiratoria, difteroide e cutanea. La sintomatologia è variabile e più o meno grave, dalla morte improvvisa senza apparenti segni clinici (forma iperacuta) a lesioni cutanee, spesso autolimitanti, nella forma cutanea benigna. In generale gli uccelli appaiono letargici,
depressi e iporessici. La forma più frequente è quella cutanea, si presenta con croste intorno agli occhi, al becco (soprattutto a livello del mento) e sugli arti pelvici; molto raramente si osservano analoghe lesioni a livello di cute ricoperta da piumaggio. Le croste sono tondeggianti, rilevate, a margini irregolari e superficie scabrosa, di colore giallastro e consistenza dura; l’asportazione lascia
un’area sanguinolenta. Sulla base dell’osservazione di queste lesioni macroscopiche si può avere il sospetto diagnostico che deve essere comunque confermato dal laboratorio. E’ possibile quindi la coltivazione su uova embrionate di pollo dove la positività è confermata da tipiche lesioni proliferative, cosiddetti pox, a
livello della membrana corio-allantoidea (CAM). Ancora è possibile effettuare esami istopatologici di tessuti target, come ad esempio la cute o le stesse croste. In questi preparati la positività è data dall’osservazione di cellule in degenerazione idropica contenenti corpi inclusi intracitoplasmatici detti “Corpi di Bollingher”, questi ultimi sono patognomonici di vaiolo aviare.
PROGNOSI
La prognosi varia in funzione della patogenicità del virus, quindi dalla forma clinica, dallo stato di salute iniziale e dalla presenza di fattori stressanti concomitanti (acari, coccidi, ecc.).
TERAPIA
Trattandosi di una malattia virale non esiste una terapia specifica, ma solo di supporto per prevenire infezioni batteriche secondarie e rinforzare l’efficienza del sistema immunitario. Le singole lesioni cutanee possono essere trattate con toccature di tintura di iodio e alcool al 50%, è necessaria anche una copertura antibiotica e la somministrazione di vitamina A. Uno studio da noi condotto presso la
Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università degli Studi di Teramo ha dimostrato che l’uso dell’isoprinosina migliora l’efficienza degli organi immunocompetenti e stimola la liberazione di interferone con risultati positivi sulle performance dall’allevamento.
PROFILASSI
L’unico presidio efficace contro l’infezione da virus vaioloso è la vaccinazione. Il vaccino viene inoculato per scarificazione cutanea a livello del patagio, dopo 7 giorni compaiono 2piccole pustole che depongono per la buona riuscita della vaccinazione. Dopo ulteriori 7 giorni l’animale viene considerato protetto. Il periodo migliore per effettuare la vaccinazione corrisponde con la fine della muta, almeno 20 giorni prima delle mostre.
mercoledì 24 agosto 2011
IL GRANO SARACENO (Polygonum fagopyrum)
Il grano saraceno (Polygonum fagopyrum), detto anche grano nero, è una pianta erbacea annuale appartenente alla famiglia delle Poligonacee. Il nome scientifico fagopyrum deriva dal latino fagus (faggio) e dal greco piròs (frumento); quest'origine etimologica è data dalle molte somiglianze tra le due piante: fagus perché la morfologia dei semi triangolari del grano saraceno è analoga a quella dei semi del faggio, piròs perché dai semi del grano nero, tramite un processo di macinazione, si ottiene uno sfarinato simile alla farina di frumento.
A causa delle sue proprietà nutrizionali, e dei notevoli impieghi alimentari, il grano saraceno viene spesso classificato come un cereale, nonostante non appartenga alla famiglia delle Graminacee. Il grano saraceno è tuttora molto utilizzato nella cucina tradizionale; rientra infatti in molte ricette mondiali e nella tradizione culinaria italiana. Ad esempio, il grano saraceno trova impiego nella cucina di montagna come ingrediente base per la produzione della “polenta taragna”, dei “pizzoccheri valtellinesi” e degli “sciatt”, tipici dolci della Valtellina. . Un consumo abbondante può tuttavia provocare la cosiddetta intossicazione da grano saraceno o FAGOPIRISMO. I sintomi di questa intossicazione compaiono sull'animale solamente dopo l'esposizione ai raggi solari.
FAGOPIRISMO sm. [sec. XX; dal latino fagus, faggio+greco pyrós, frumento]. Malattia provocata dall'ingestione prolungata di grano saraceno nei Ruminanti, maiali, pecore e di trifoglio ibrido nel cavallo. Tali foraggi determinano un'ipersensibilità della cute nelle zone depigmentate per la esposizione dell'animale alla luce solare e sembra sia causato dalla presenza di un composto fluorescente.
L’articolo completo sarà pubblicato sul prox numero del Lizard news il n.2/2011.
MOSTRE SPECIALISTICHE LIZARD CANARY CLUB ITALIANO - 2011
Aggiornamento mostre specialistiche del Lizard Canary Club Italiano.
LE MOSTRE aranno quattro , sostituita L’Aquila con Firenze :
1) 21- 23 Ottobre 2011 – Ass. Ornit. Cuneese – Località Savigliano (Cn)
2) 21- 23 Ottobre 2011 – Ass. O. Fiorentina – Località Firenze
3) 4- 6 Novembre 2011 - A.B.C. Bolognese – Località Bologna
4) 2- 4 Dicembre 2011 – A.O. Ghigi ; A.O. Campania Felix – Località Casagiove (CE)
Saluti
Angelo Citro
LE MOSTRE aranno quattro , sostituita L’Aquila con Firenze :
1) 21- 23 Ottobre 2011 – Ass. Ornit. Cuneese – Località Savigliano (Cn)
2) 21- 23 Ottobre 2011 – Ass. O. Fiorentina – Località Firenze
3) 4- 6 Novembre 2011 - A.B.C. Bolognese – Località Bologna
4) 2- 4 Dicembre 2011 – A.O. Ghigi ; A.O. Campania Felix – Località Casagiove (CE)
Saluti
Angelo Citro
venerdì 19 agosto 2011
Allevatori emergenti in Gran Bretagna. Bridget Boulton . MY DREAM START
Bridget Boulton riceve il premio per il Best Novice Lizard.
DI SEGUITO UN ARTICOLO pubblicato dalla rivista Cage della Gran Bretagna, inviatomi da David Allen, che parla di una allevatrice emergente di Lizard Mrs. Bridget Boulton- La traduzione dell'articolo sul prossimo numero del Lizard news n.2/2010
Angelo, below is transcript of the article printed in cage Birds this week. I have also attached pictures that were used in the article take by yours truley [me]
I am pleased to say that i was one of the first people who Bridget got stock from and one of the perant of her classic winner was bred from one of the birds she got from me.
regard david.
MY DREAM START
BRIDGET BOULTON tells Neck West about her incredible first four years in the lizard canary fancy. A little bit of history was made at the 2010 Lizard Canary association Classic show when novice took best bird in show for the frist time ever. It was only Bridget Boulton’s second time showing at the classic. “2009 was the first time I’d showed at the Classic” she explained. “ I didn’t do very well, but I learned a lot. The next year I couldn’t believe what happened when I won. I was very surprised. You always hope. But I didn‘t think I was in with a shout. I’ve only been doing it for four years” Bridget lives in the picturesque village of Osmaston, in the Peak district. Thatched cottages, a village duck pond and an old church go to making one of the nicest places you could possibly wish to live.
And Bridget makes the most of it “ I’ve got a nice big garden, with a shed that’s about 5.7m x 1.9m [19ftx6ft]. It’s got about 60 cages in it with an indoor flight and I’ve got an outdoor flight as well.” When it comes to farming stock, Bridget tell me she makes full use of the surrounding countryside. “ I believe in a lot of chickweed in the summer and grass seed heads,” she says. “ and I also pick berries for them, which probably comes from my farming, I give my Lizards quite a varied diet”. Bridget also believes her outside flight is very important to her birds. She says “ An outside flight makes a difference to your breeding because it gets them fitter. It’s something I certainly believe in. I think it’s good for them to have more room to fly around. If you keep them in breeding cages too long they get fat. “ I put my hens in the flight the other day after the show season and the just went onto the floor as if they didn’t know what to do. The thing was, they’d been in breeding cages for so long. So my birds go into the outside flight in preparation for the breeding season, so they can use their wings an become fitter.”
Bridget says that not all lizard breeders use outside flights: I’m lucky I’ve got a big garden so I can have an outside flight. I think an outside flight enables the birds to get some sunshine and get fitter. I try to make my birds as comfortable as possible. I do have some heat in my birdroom because we’re a bit exposed here in the Peak District, although generally canaries don’t need heat. Canaries are quite hardy, but because of where I live I have heat to stop the water freezing up.” Bridget’s farming background may well be the secret to her breeding skills. She says” Most of my life has been in farming and I think you just gat an eye. When you’ve got beef stock, you have to have the best. I worked on a farm for years. I’ve calved cows, everything. It’s hard work and I’ve got a bad back from working in the farm, but I enjoyed it. I love the outdoors. I don’t like being cooped up.” But she is also very keen to learn from her mistakes. “ in my second year of breeding I bred quite a few and as I couldn’t keep them all I let some of them go and then realised I’d let some of the wrong ones go. I didn’t like to say no to people. When it came to breeding I realised I was short of birds as I’d let too many go. Now I don’t like getting rid to soon. I’ve still got lots of stuff to learn.” She says she listens to any advice and tries to take points on board. “ They were telling me I’d got poor ground colour,” she tells me. “ Either I wasn’t feeding the carophyll right or I’d got poor ground colour birds. So I thought I’ve got crack this carophyll or find somebody that had some dark-based birds. “One of my friends put me on to Harry Slater, He’d got some lovely dark ground birds, especially golds, good rowing as well, and that’s what I needed. He is based in Long Eaton, which is in Derbyshire, but close to Nottinghamshire. Albert Hallam lives there too, who I brought my original stock from.” That trip to Harry Slater’s was well worth it. “I can away with three really nice deep gold cocks and I think I’ve cracked the feeding this year. I only got one of Harry’s cocks to go down this season, but it’s a really nice dark bird. My silvers have gone really nice and dark now. A nice Blacky-silver. Cpairing up is very much intuitive. “ I don’t know about genetics and stuff like that” she admits, “ I can’t get my head around it. You hear people saying all these genetic things about birds, feather quality and whatever, I go by visual signs and make sure they’re not closely related. I don’t believe in closely related breedings. If I like the look of a hen, I’ll find a nice cock to go with her. That’s the way I have always done it. Simplicity is the watchword for me.” Bridget has been warmly welcomed into the lizard fancy, which she says she greatly appreciated. “ Most people in the Lizard fancy are very helpful.” she volunteers. “ I helped out at Kimberly CBS and South Notts CBS and I also do stuff at Ashbourne CBS, because that’s where you start, your local CBS. Most of the people I know are fantastic. Some are miserable if they haven’t had any success, but I’ve got some great friends through the fancy, which I wouldn’t have had if I hadn’t had gone into Lizard. Most are a good bunch.
However she does think that more women should come to the fore in breeding and showing. She says “One of the problems is that there are women in the fancy who do lots of the keeping, but their husbands tends to take all the glory. The chaps go out to work, so somebody’s got to be there, if they can’t get back or whatever. There are load of woman that look after the birds. They just don’t come to shows. The women do help out in the kitchen side of it. And if it weren’t for some of the chaps’ wives there wouldn’t anyone to do the catering side. But it would be nice if some women stepped forward I think we’d show the chaps a thing or two.”
Bridget says she’s happy with the way her showing career is going, but she says she needs to improve. She say’s “ it’s very satisfying. The trouble is now I’m scared - can I do it again? Can I keep it up? There’s going to be great expectations placed on me. I know I need to improve certain things. I need to improve my rowings on some of the birds. That’s what you do every year, you try to improve, improve, improve. I’d love to win the classic again. This year is my last year as a novice and then I go up to champion and that’ll sort me out, won’t it? I’ve got 35 birds at the moment.
I’m pretty happy with my stock but I’ve gone to Harry again and got some gold hens, which I was short of. But I’m sticking to Harry, Albert and David Allen. I’ve not got any stock from anybody else now. The bloodline is those three and that’s what I’ll stick at.
WE ASKED Huw Evans, the former LCA chairman and current Classic show secretary, to put Bridget’s recent show success in to context for us.
He said “What make Bridget’s achievement so remarkable is that she not only beat all the champions at our top show, but with a bird from a line that she has been developing over the last four years. That’s not luck. That’s a combination of skill and sound stockman ship. She was an extremely popular winner.
Also Bridget became LCA treasurer in 2009 because she wanted the job! She’s one of those people who roll up their sleeves and helps out when there’s work to be done.
Everyone likes and respects her”
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