Allevare al tempo del CORONAVIRUS è una rubrica che è , quasi, andata in soffitta ed almeno in Europa siamo alla fase "2" e stiamo cercando pian piano a ritornare alla normalità.
Vi proponiamo questo articolo del dottor Giancarlo Lotierzo, medico veterinario, giudice internazionale di I.E.I. e valente allevatore sia di esotici , in particolare Diamanti di Gould ,che di fringillidi. Un professionista le cui conoscenze teoriche apprese con studi specifici sono integrate dall' esperienza sul campo che ormai si avvicina ai venti anni
Buona lettura.
La mortalità
neonatale costituisce un grosso problema in tutti gli allevamenti zootecnici.
Notoriamente tutti gli animali, specie umana compresa, durante la primissima
infanzia, attraversano una delicatissima fase di grande vulnerabilità fisica.
I neonati
infatti alla nascita, non dispongono di un sistema immunitario competente e
sono privi di flora batterica saprofita(germ-free), in grado di contrastare le
infezioni da microrganismi opportunisti
(immunità
aspecifica).
Le malattie
neonatali danno una mortalità che avviene circa 5/6 giorni dopo la nascita e
sono quasi tutte da attribuire a germi gram -. L’esame normale delle feci dei
passeriformi dovrebbe far rilevare infatti solo bacilli e cocchi Gram +, la
microflora Gram - dovrebbe rappresentare meno del 5% della normale microflora
fecale e i lieviti dovrebbero essere rari.
Le malattie
neonatali che piu’ frequentemente colpiscono gli uccelli di allevamento sono
MALATTIE CONDIZIONATE, malattie che non presentano sintomi evidenti e diventano
conclamate soltanto se intervengono fattori predisponesti, che abbassano il
livello di resistenza così da creare una condizione favorevole per la
moltiplicazione e virulentazione dei microrganismi saprofiti potenzialmente
patogeni.I fattori predisponesti sono quasi tutti attribuibili a TECNOPATIE
quali:
> Terapie
antibiotiche
>
Sovraffollamento
> Cattive
condizioni igieniche dell’ambiente
>
Contaminanti chimici
> Errori
alimentari
>
Somministrazione di
alimenti
alterati/inquinati da muffe.
Le malattie
neonatali che maggiormente interessano sono:
>Micoplasmosi
>
Colibacillosi
>Aflatossicosi
>Poliomavirosi
>Enterobatteriosi
>Proventricolite
Quando non è
possibile avvalersi della competenza di un laboratorio, OGNI QUALVOLTA LA
MORTALITA’ DEI NIDIACEI SUPERA SIGNIFICATIVAMENTE LA NORMA, MENTRE LE NUTRICI
SONO APPARENTEMENTE SANE IMPOSTARE:
DIAGNOSI
DIFFERENZIALE DELLE MALATTIE NEONATALI
pertanto è
importante ricordare alcuni elementi clinici e anatomo-patologici che sono
tipici per ogni infezione
MICOPLASMOSI:il
problema non riguarda solo i nidiacei ma anche:
* uova non
feconde
* embrioni
morti o che non schiudono
* nutrici
che abbandonano il nido o non
imbeccano
* caduta
della ovo-deposizione alla seconda
covata
* novelli
sofferenti
PROVENTRICOLITE:tumefazione
sotto-sternale sinistra evidenziata da una macchia cianotica.
* si
manifesta nei nidiacei dopo qualche
giorno dalla
nascita
* ha un
decorso piu’ lento con sintomi
evidenti che
precedono la morte
AFLATOSSICOSI:mortalità
embrionale con maggiore incidenza di malformazioni embrionali.
* durante la
prima settimana di cova
*
diminuizione della schiudibilità delle uova
ENTEROBATTERIOSI:SEMPRE CLOACA IMBRATTATA
DA FECI
Salmonella:
In tutte le
infezioni da salmonella, sia essa typhimurium, pullorum o gallinarum. Il
sintomo dominante è la diarrea, profusa e continua con emissione di deiezioni
giallastre frammiste a sangue, acquose, viscose o mucose che essiccandosi
diventano calcinose, disidratazione, arruffamento del piumaggio e dimagrimento.
Inoltre,
incrostazione del piumino attorno alla cloaca.
Alla diarrea
si accompagna sempre sete intensa e disidratazione.
Enterite da
coli:
la diarrea
non è tipica e si presenta con emissioni di deiezioni liquide frammiste a
catarro,raramente sanguinolento(a differenza delle salmonellosi nelle quali la
diarrea è spesso frammista a sangue).
POLIOMAVIROSI:IMPROVVISA
MORTALITA’ DEI NIDIACEI
Ancora in
buone condizioni, senza segni premonitori, è l’evento più importante per
orientare la diagnosi d’infezione acuta da Polyomavirus.
i sintomi
che possono far sospettare la forma subacuta sono:
* La
distensione o/dilatazione dell’addome,
* le
emorragie sottocutanee
* le lesioni
distrofiche delle penne
MICOPLASMOSI
EZIOLOGIA
I Mycoplasmi
non hanno parete cellulare ma possiedono una membrana plasmatica a tre strati.
Sono ben 17 le specie del genere Mycoplasma isolate da campioni di origine
aviare, ma solo 5 sono considerate patogene per i
volatili(mycoplasmagallisepticum, mycoplasmasynoviae, mycoplasmaanatis,
mycoplasmameleagridis e mycoplasmaiowae) pare che soltanto
mycoplasmagallisepticum e mycoplasmaanati possano infettare i canarini e gli
altri uccelli da gabbia.
EPIDEMIOLOGIA
La
Mycoplasmosi è un'infezione diffusa in tutte le specie animali, in tutto il
mondo.Colpisce anche tutti i volatili: polli, anatre, galline, oche, fagiani,
starne ecc. e naturalmente colpisce anche i passeriformi, anche se la scoperta
è piuttosto recente.
Si può
ritenere che la malattia sia molto diffusa nella specie, determinando danni
anche notevoli, sia diretti che indiretti. La Mycoplasmosi nei passeriformi
colpisce sia l'apparato respiratorio che l'apparato riproduttore.
SINTOMATOLOGIA
Nel primo
caso, quando il Mycoplasma attacca le vie respiratorie, si evidenziano sintomi
quali asma, difficoltà di respiro o raucedine;sintomi solitamente senza
secrezione catarrale o purulenta.
* In verità
la sintomatologia respiratoria non è molto evidente e spesso colpisce pochi
volatili tra loro vicini. Non è dato di sapere se, in particolari circostanze,
la Mycoplasmosi in forma respiratoria può diffondersi in tutto l'allevamento.
Quel che è certo è che la terapia deve essere estesa a tutti i canarini
presenti in allevamento.
* La forma
che colpisce l'apparato riproduttore invece riguarda in particolare le femmine,
nelle quali determina problemi di ovogenesi e di deposizione, uova sterili,
pullus nati morti o poco vitali.
La
sintomatologia è vaga o manca di sintomi. I passeriformi sono apparentemente
sani e tutto il problema riguarda le uova, gli embrioni e i nati
Mycoplasmosi
respiratoria:
AEROSOLTERAPIA
Baytril 5% 3
ml in 15 ml di soluzione fisiologica tre volte al giorno per 15 giorni.
Tylan 2000,2
ml di Tylan 200 in 5 ml di soluzione fisiologica + 1/3 di fluimucil antibiotico
per aerosol, 15 minuti mattina e sera per 10 giorni.
TERAPIA
SISTEMICA
Baytril
(Enrofloxacina) iniettabile al 5%: 4ml per litro d’acqua da bere per 5 giorni,
da ripetere dopo 5 giorni di interruzione.
Vefloxa(Norfloxacina)
soluzione al 5% Formenti:3 ml per litro d’acqua da bere per 5 giorni.
Tilosina
veterinaria100%: 2gr per litro d’acqua da bere per 5 giorni.
Tilosina
veterinaria Pagnini20%: 5gr per litro d’acqua da bere per 5 giorni.
Tylan
solubile 50%:dose gr.2 per litro di acqua da bere per 4 giorni.
Pan-terramicina
(ossitetraciclinacloridrato)flacone da 30 mg/ml 1 gr. di polvere per litro di
acqua per 7/10 giorni.
Mycoplasmosi
dell’apparato riproduttivo:
In ogni caso
prima di ogni stagione riproduttiva si deve effettuare una terapia precova e
una durante l’inizio della seconda covata.
Baytril
(enrofloxacina 2,5%) dose 8cc per litro di acqua per 5 giorni.
Tilosina
veterinaria 100%: 2gr per litro d’acqua da bere per 5 giorni.
Tilosina veterinaria
Pagnini 20%: 5gr per litro d’acqua da bere per 5 giorni.
da ripetere
dopo 5 giorni di interruzione
COLIBACILLOSI
EZIOLOGIA
Il batterio
fa parte della famiglia delle enterobatteriaceae come le salmonelle. E’ un
bacillo gramnegativo,asporigeno,piu’ spesso mobile quasi mai ospite abituale
dell’intestino degli uccelli da gabbia, Eessendo la loro microflora
prevalentemente costituita da microrganismi gram positivi.. La maggior parte
dei ceppi non risulta essere patogena soltanto alcuni sierotipi possono causare
malattia quelli produttori di entero tossine (ETEC) ed alcuni stipiti
entero-invasivi (EIEC).
PATOGENESI
E’’ una
malattia condizionata dagli stress quali viaggi, il cambio di alimentazione,
gli sbalzi climatici ,il sovraffollamento e le malattie virali. L’E.coli è
certamente il microrganismo piu’ diffuso è responsabile di molte manifestazioni
cliniche, sia come patogeno primario sia come germe di irruzione
secondaria.(opportunismo).
E’
probabilmente la causa più frequente di mortalità nei nidiacei durante la prima
settimana dopo la schiusa.
Nei pullus
nei primi giorni di vita possono determinare: ONFALITE - ENTERITE DA
COLI-COLISETTICEMIA
ONFALITE
PATOGENESI
L’onfalite è
l’infezione del sacco vitellino che può avvenire in due modi:
1.
l’ombellico non è ben cicatrizzato e
lascia
penetrare E. coli,
2.
moltiplicazione esovarica dei batteri
durante la
cova in seguito a
contaminazione
fecale del guscio.
Infatti
nell’adulto vi è una forma che interessa l’apparato genitale(interessa
principalmente le femmine), con ripercussioni sulla produzione delle uova
(blocco della deposizione o produzione uova con guscio sottile e fragile) ma
soprattutto morte embrionale.
SINTOMATOLOGIA
I nidiacei
colpiti dall’infezione mostrano tumefazione dell’addome, che appare gonfio,
prominente con necrosi pericloacale.
Queste
lesioni possono essere aggravate dalla contaminazione da parte di altri germi
di irruzione secondaria quali: streptococchi, stafilococchi, proteus,
pseudomonas, soprattutto clostridi che hanno spesso un ruolo patogeno
importante e sono responsabili degli esiti necrotici.
DECORSO
Il decorso è
rapido e porta a morte tutti i nidiacei del nido per setticemia.
PROFILASSI
L’onfalite
non è una malattia del collettivo ma riguarda uno o pochi nidi, spesso per trascuratezza
igienica durante la cova ovvero perché la femmina è troppo giovane o troppo
vecchia oppure è debilitata per motivi di varia natura, in tali circostanze si
deve eliminare il nido.
TERAPIA
Soltanto
sulla femmina con un prodotto a base di FURAZOLIDONE AL 2% + OSSITETRACICLINA
al 2%. In 100 ml di acqua da bere gr.1 di medicamento, sufficiente per 2
beverini.10 ml per litro di acqua.
Come terapia
gli antibiotici ad ampio spettro maggiormente impiegati sono quelli a base di
amoxicillina + acido clavulanico (Augmentin pediatrico 312,5 mg)dose:1 gr in
100 ml di acqua per 7 giorni.
L’amossicillina
da sola viene dosata in ragione di 600 mg/litro d’acqua x 7 giorni (Zimox
sospensione al 5%) ml 10 in gr.250 di pastoncino.
dott. Giancarlo Lotierzo, Medico Veterinario e-mail:
giancarlo.lotierzo@libero.it
(Specialista
in tecnologia e patologia delle specie avicole, del coniglio e della
selvaggina)
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