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mercoledì 24 agosto 2011

IL GRANO SARACENO (Polygonum fagopyrum)


Il grano saraceno (Polygonum fagopyrum), detto anche grano nero, è una pianta erbacea annuale appartenente alla famiglia delle Poligonacee. Il nome scientifico fagopyrum deriva dal latino fagus (faggio) e dal greco piròs (frumento); quest'origine etimologica è data dalle molte somiglianze tra le due piante: fagus perché la morfologia dei semi triangolari del grano saraceno è analoga a quella dei semi del faggio, piròs perché dai semi del grano nero, tramite un processo di macinazione, si ottiene uno sfarinato simile alla farina di frumento.
A causa delle sue proprietà nutrizionali, e dei notevoli impieghi alimentari, il grano saraceno viene spesso classificato come un cereale, nonostante non appartenga alla famiglia delle Graminacee. Il grano saraceno è tuttora molto utilizzato nella cucina tradizionale; rientra infatti in molte ricette mondiali e nella tradizione culinaria italiana. Ad esempio, il grano saraceno trova impiego nella cucina di montagna come ingrediente base per la produzione della “polenta taragna”, dei “pizzoccheri valtellinesi” e degli “sciatt”, tipici dolci della Valtellina. . Un consumo abbondante può tuttavia provocare la cosiddetta intossicazione da grano saraceno o FAGOPIRISMO. I sintomi di questa intossicazione compaiono sull'animale solamente dopo l'esposizione ai raggi solari.
FAGOPIRISMO sm. [sec. XX; dal latino fagus, faggio+greco pyrós, frumento]. Malattia provocata dall'ingestione prolungata di grano saraceno nei Ruminanti, maiali, pecore e di trifoglio ibrido nel cavallo. Tali foraggi determinano un'ipersensibilità della cute nelle zone depigmentate per la esposizione dell'animale alla luce solare e sembra sia causato dalla presenza di un composto fluorescente.
L’articolo completo sarà pubblicato sul prox numero del Lizard news il n.2/2011.

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